“85 anni di storia e un futuro da bioraffineria” è il titolo dell’evento che ha avuto luogo oggi a Livorno per celebrare da una parte gli 85 anni di attività del sito industriale, dall’altra la simbolica posa della prima pietra della costruzione della nuova bioraffineria, che inizierà non appena verrà rilasciata l’Autorizzazione Unica e il relativo permesso a costruire, presumibilmente entro fine mese.
La bioraffineria, dopo quelle a Porto Marghera (Venezia) e a Gela, utilizzerà la tecnologia Ecofining™ per trattare materie prime di scarto, residui agroalimentari e oli vegetali non in competizione con la filiera alimentare e realizzare biocarburanti HVO per il trasporto su gomma, aereo e anche marino e ferroviario. Gli impianti di Livorno saranno operativi entro il 2026 e avranno una capacità produttiva di 500mila tonnellate/anno.
La celebrazione degli 85 anni del sito industriale livornese, alla quale hanno partecipato, tra le autorità, il Prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi, il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e i sindaci di Collesalvetti Sara Paoli e di Livorno Luca Salvetti, rappresenta concretamente il percorso di trasformazione industriale e decarbonizzazione da tempo avviato da Eni, proprio con la conversione della prima raffineria al mondo in bioraffineria, a Venezia, oltre dieci anni fa.
Quella di Livorno fu una delle prime a essere costruite dall’ANIC (Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili), costituita nel 1936: gli impianti vennero inaugurati nel novembre 1938, e avviati alla produzione con 65 mila tonnellate grezzo proveniente dai Balcani. Distrutta completamente durante il secondo conflitto mondiale, venne inaugurata nel 1953 come raffineria STANIC e poi ammodernata più volte. Oggi la Raffineria si sviluppa in un’area di circa 16 ettari, tra Livorno e Collesalvetti ed è collegata via oleodotto con le strutture portuali di Livorno e con il deposito di Calenzano (Firenze).
Le aree dove sono previsti i nuovi impianti della bioraffineria, cantierizzate dal gennaio scorso per le attività preparatorie, attendono l’apertura dei cantieri dove verranno costruiti i tre nuovi impianti che produrranno HVO diesel, HVO nafta e bio-GPL da materie prime rinnovabili (ai sensi della Direttiva Europea sulle energie rinnovabili), mentre verranno mantenuti in marcia la linea di produzione carburanti.