La corsa alle energie rinnovabili nel 2023 ha determinato un nuovo record di richieste di allaccio alla rete. Le domande per essere connessi alla rete da parte di produttori o prosumer (produttori e al tempo stesso consumatori) di energia green sono state 371.500, in aumento del 76,9% sul 2022, un’entità sette volte superiore rispetto a dieci anni prima. (Sole 24 Ore)
La corsa alle rinnovabili (sempre che non rallenti, dopo l’incertezza determinata dagli ultimi provvedimenti normativi varati in materia) rende sempre più stringente la necessità di adeguare le reti di distribuzione di energia elettrica, per consentire di accogliere la nuova capacità di generazione intermittente e i sistemi di storage. Ma al contempo è necessario assicurare l’efficienza e la sicurezza, sia a fronte dei nuovi eventi estremi (caldo, incendi, alluvioni e sismi) sia dal punto di vista della cybersecurity. Lo studio elaborato da Ambrosetti The European House in collaborazione con Enel, dal titolo “Il ruolo della distribuzione elettrica per una transizione energetica sicura”, che sarà presentato oggi a Cernobbio, evidenzia come, per raggiungere gli obiettivi sopra citati, sarà necessaria una quantità crescente di investimenti, che a livello di Unione europea è destinato a raggiungere i 65 miliardi all’anno nel 2050.
«Secondo la Commissione europea, in Europa gli investimenti annui nella rete di distribuzione tra il 2024 e il 2050 potrebbero crescere fino a raddoppiare rispetto ai valori attuali (da 36 miliardi 2023 a 65 miliardi nel periodo 2024-2050), raggiungendo 65 miliardi di euro all’anno. In Italia, nei prossimi 10 anni, si stimano circa 6 miliardi di euro all’anno di investimenti a fronte di una media di circa 2,6 miliardi di euro nel periodo 2018-2023 – ha dichiarato Gianni Vittorio Armani, direttore di Enel Grids e Innovability -. Per sostenere questa nuova importante fase di investimenti, coerente con le trasformazioni intervenute e attese per la transizione energetica, è quindi necessario garantire un assetto in continuità che permetta una stabilità finanziaria e una gestione sostenibile per gli operatori della rete di distribuzione». Una stabilità che deve essere assicurata anche dal punto di vista della regolazione e della governance di questi asset.