Internazionale

Amazon spinge l’export delle Pmi italiane: vendite in crescita del 25%

Cresce il numero delle Pmi italiane che con Amazon raggiungono mercati lontani. Nel 2024 il loro numerò è aumentato del 10% a oltre 21mila aziende e complessivamente hanno venduto oltre 150 milioni di pezzi. Il fatturato cosi è stato di 1,2 miliardi di euro con un balzo del 25% rispetto l’anno scorso. È quanto emerge dal Report 2024 sull’Impatto economico delle Pmi italiane che vendono su Amazon. (Corriere della Sera)

I principali mercati di sbocco sono Germania, Francia, Spagna, Stati Uniti e Austria mentre Lombardia, Campania, Toscana, Lazio e Veneto le regioni con il maggiore valore di export e il più alto numero di Pmi locali presenti sulla piattaforma. Quelle che hanno successo hanno anche aumentato l’occupazione creando oltre 60mila posti di lavoro. Pmi che producono o vendono prodotti per la casa, bellezza, cura della persona, elettronica e cucina sono le categorie di prodotto più vendute all’estero dalle Pmi italiane su Amazon.

«Il report sull’impatto è una fotografia del nostro continuo supporto al tessuto imprenditoriale del Paese e un’ulteriore conferma di come il digitale rappresenti un alleato strategico per sostenere la crescita del business – commenta Mariangela Marseglia, VP e Country Manager di Amazon in Italia e Spagna -. Nel 2023 oltre 21mila realtà imprenditoriali hanno scelto di utilizzare il nostro negozio online per ottenere maggiore visibilità e aumentare le proprie vendite, in Italia e all’estero. In un solo anno, oltre il 65% di loro ha registrato più di 1.2 miliardi di euro di vendite all’estero, un risultato di cui siamo molto orgogliosi, in linea con l’ambizioso obiettivo annunciato in occasione del lancio dell’ultima edizione dei made in Italy Days: aiutare le aziende italiane che vendono sul nostro negozio digitale a raggiungere 4 miliardi di euro di vendite all’estero entro il 2025».

«Perle d’Arte nasce nel 2002 dalla mia passione per il decoro su vetro. Un hobby che ho deciso di trasformare in un’attività a tempo pieno, aprendo un piccolo laboratorio a Monastier di Treviso – racconta Chiara Tumiotto, titolare dell’azienda veneta -. Vendiamo sia per conto terzi, a distributori, grossisti e negozi del territorio, sia online, raggiungendo il cliente finale grazie al nostro e-commerce e ad alcuni store online a cui ci appoggiamo, tra cui Amazon, dove, su proposta di Agenzia ICE, siamo presenti dal 2019. Qui il 90% della nostra clientela è internazionale, con Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna come Paesi di riferimento. Da quando siamo presenti sul negozio online abbiamo raddoppiato il numero delle vendite».

«Cuore Lavico è una piccola realtà siciliana specializzata nella produzione di articoli in pietra lavica Etnea come tavoli, piatti e piastre per pizza e barbecue – racconta Francesco Cunsolo, socio e amministratore di Cuore Lavico -. L’approdo su Amazon nel 2013 è stato un punto di svolta, che ci ha aperto a un pubblico internazionale: oggi il 90% del nostro fatturato proviene dalle vendite online. Su Amazon, attraverso la vetrina Made in Italy, raggiungiamo con successo Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Olanda e Svezia, che da soli rappresentano il 60% del nostro fatturato. L’altro 40% è dato dall’Italia. Tutti i nostri prodotti sono 100% made in Italy, frutto del lavoro di artigiani che ogni giorno si impegnano per mantenere viva la tradizione dell’antica lavorazione della pietra lavica che oggi, anche grazie al digitale, è divenuta internazionale».

Lombardia e Campania sono inoltre le regioni italiane con il più alto numero di Pmi presenti sul negozio online, pari a oltre 3.000, di cui più del 65% nella prima regione e più del 60% nella seconda vende i propri prodotti all’estero.Segue il Lazio, che ne conta più di 2.000, di cui oltre il 65% vende anche all’estero, la Puglia, con oltre 1.700, più del 65% vende anche all’estero, il Veneto e l’Emilia-Romagna, entrambe con oltre 1.500 Pmi, di cui oltre il 60% e più del 65% rispettivamente vende anche all’estero. È significativa la presenza di Pmi anche in Sicilia, con oltre 1.300, in Piemonte e Toscana, con più di 1.200, e nelle Marche, con un numero superiore a 600 Pmi.

Redazione

 

 

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