Via libera al Net Zero Plan di Open Fiber, che ha come obiettivo l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2040. (Ansa)
L’abbattimento delle emissioni è uno dei punti fondanti del Report di sostenibilità dell’azienda appena pubblicato e che fornisce anche una sintesi degli impatti sul territorio in termini di contributo allo sviluppo digitale del paese: 5.840 piccoli comuni in commercializzazione, 178 comuni “bianchissimi” coperti (cosiddetti comuni “no internet” dove prima dell’intervento di Open Fiber, non era disponibile neanche la connessione in tecnologia Adsl), 21 mila scuole raggiunte, circa 1.570 strutture sanitarie connesse, numerose partnership sottoscritte per la digitalizzazione della PA e lo sviluppo delle imprese.
Nel report si descrivono i progetti di espansione della rete (come Backbone 2.0 e Edge Data Center), la partecipazione a programmi di ricerca nazionali e internazionali (quali Restart e 5G coverage along transport corridors – Frejus), i progetti di sviluppo smart city, Borghi digitali, smart grid, Fiber sensing e Digital Twin. Il documento si concentra poi sul capitale umano, evidenziando l’incremento dell’organico aziendale. Sul fronte della Diversity, Equity & Inclusion si ricordano i canali di ascolto, gli accordi per il supporto alla genitorialità e al caregiving, le campagne per la prevenzione, progetti per l’empowerment femminile.
“Open Fiber è un’azienda sostenibile per la natura stessa del suo business – che contribuisce alla digitalizzazione del Paese e all’azzeramento delle distanze tra centro e periferia – ma lo è anche nella cura delle proprie persone e nella gestione responsabile della catena del valore”, ha detto il presidente di Open Fiber, Paolo Ciocca.