Incentivi alle imprese che innovano e tagliano i consumi energetici. Incentivi robusti, che sotto forma di credito d’imposta possono arrivare fino al 45% dell’investimento. Ma a oltre tre mesi dalla sua approvazione in consiglio dei ministri, le agevolazioni sono ancora bloccate in attesa dei provvedimenti attuativi. L’attesa del decreto interministeriale e del regolamento tecnico per sbloccare i crediti d’imposta 5.0 non è finita. La norma che ha varato il nuovo piano è contenuta nel decreto Pnrr quater, approvato in Cdm il 26 febbraio e convertito in legge dal Parlamento il 23 aprile, e le agevolazioni copriranno gli investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2024 (dovrebbe far fede l’ordine). (Sole 24 Ore)
Dell’attuazione di Transizione 5.0 si parlerà molto probabilmente, insieme ad altri temi di politica industriale, nell’incontro in programma oggi, 28 maggio, tra il ministro delle Imprese e del made in Italy (Mimit) Adolfo Urso e il presidente di Confindustria Emanuele Orsini.
L’ultimo aggiornamento sul lavoro effettuato dal Mimit dice che il decreto è sostanzialmente pronto ma deve passare il “vaglio” degli altri ministeri: sentito il dicastero dell’Ambiente e sicurezza energetica e di concerto con l’Economia. Tra oggi e la fine della settimana il testo dovrebbe essere inviato a questi due ministeri. Nei mesi scorsi si è registrata la grande cautela della Ragioneria dello Stato sulle regole relative ai crediti di imposta, prudenza acuita dall’effetto superbonus sui conti pubblici. L’iter quindi dovrebbe richiedere ancora alcune settimane, considerando anche i successivi tempi di pubblicazione e soprattutto l’implementazione da parte del Mimit della piattaforma telematica per la gestione dei crediti d’imposta e il controllo dell’andamento della misura. Nel pacchetto attuativo, c’è poi un aspetto relativo ai pannelli fotovoltaici per l’autoconsumo che, se dotati di determinati requisiti tecnici e se sono “made in Europe”, godono di un incentivo maggiorato. Il decreto Pnrr quater fa riferimento a un registro non ancora pubblicato ma in questo caso il problema è aggirabile perché nelle more basta un’attestazione rilasciata dal produttore.
Al piano sono legate le aspettative di rilancio degli investimenti in innovazione ma anche un pezzo importante del Pnrr, da cui si attinge per una copertura finanziaria di 6,3 miliardi. L’obiettivo è agevolare con i crediti d’imposta le spese delle imprese, di qualsiasi dimensione, in beni strumentali innovativi a patto che il progetto comporti anche un risparmio energetico pari ad almeno il 3% della struttura produttiva oppure ad almeno il 5% se si considerano i processi interessati dall’investimento.