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Incentivi auto: al via i nuovi ecobonus, risorse per 950 milioni

Partono i nuovi eco-bonus per auto, moto e veicoli commerciali. Dopo un’estenuante attesa il Dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri) che rimodula i precedenti incentivi, salvo imprevisti dell’ultima ora, sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 25 maggio. Il Dpcm prevede che, a decorrere dalla sua entrata in vigore, e fino al 31 dicembre 2024, i contributi sono rivisti, al rialzo fino a un massimo di 13.500 euro nel caso delle auto elettriche se l’acquirente ha un Isee inferiore a 30mila euro. In sostanza, gli acquisti, anche tramite leasing, effettuati a partire dal giorno di pubblicazione in Gazzetta, potranno poi rientrare tra quelli che le concessionarie caricheranno sulla piattaforma informatica di prenotazione che viene gestita da Invitalia, società in-house del ministero delle Imprese e del made in Italy. La piattaforma è ancora in fase di implementazione, ma il ministero conta di renderla operativa il 3 giugno. (Sole 24 Ore)

Da quel giorno i concessionari dovranno inserire i dati relativi all’ordine di acquisto del veicolo, compresa l’indicazione dell’acconto versato, ottenendo, secondo la disponibilità di risorse, una ricevuta di registrazione della prenotazione. Il concessionario riconosce il contributo all’acquirente come sconto e viene poi rimborsato dal concessionario o dall’importatore. Quest’ultimo recupererà la somma come credito d’imposta. In tutto, il Dpcm mette in circolo 950 milioni per i vari incentivi previsti.

In assenza di rottamazione, per le auto è previsto un contributo di 6mila euro nella fascia 0-20, 4mila nella 21-60 mentre non c’è bonus nella terza categoria di emissioni. Si sale progressivamente con l’importo se si rottama, in base a quanto vecchio e quindi inquinante è il veicolo. Rottamando un Euro 4 si potrà beneficiare di 9mila euro nella fascia 0-20, 5.500 nella 21-60 e 1.500 nella 61-135. Con un Euro 3 si passa a 10mila euro, 6mila e 2mila euro. Con un Euro 0, 1 o 2 c’è un salto, rispettivamente, a 11mila euro, 8mila e 3mila euro. Per tutti questi incentivi è prevista una soglia di prezzo massimo del modello acquistabile, Iva esclusa, fissata a 35mila euro nelle fasce di emissione 0-20 e 61-135 e a 45mila euro in quella intermedia 21-60. Nel caso delle prime due fasce di emissione scatta la maggiorazione del 25% per singoli componenti di un nucleo familiare con Isee sotto 30mila euro, arrivando quindi fino a 13.500 euro per le auto elettriche. Per i redditi bassi c’è in più la possibilità di accedere anche rottamando un Euro 5 e in questo caso il bonus è di 8mila euro nella fascia 0-20 e di 5mila in quella 21-60. Vengono agevolate anche le auto usate, Euro 6 con emissioni fino a 160g/km di CO2 e prezzo fino a 25mila euro: l’incentivo per acquistarle è di 2mila euro rottamando un veicolo da Euro 0 a Euro 4.

Per moto, scooter, tricicli e quadricicli elettrici il contributo è invece del 30% fino a 3mila euro. Passa al 40% (fino a 4mila euro) con rottamazione di un veicolo da Euro 0 a Euro 3. Per i modelli non elettrici, fino a Euro 5, sconto invece del 40% fino a 2.500 euro ma solo a condizione che il venditore pratichi una riduzione aggiuntiva di almeno il 5% e che sia rottamato un veicolo da Euro 0 a Euro 3. Per i veicoli commerciali la griglia dei bonus è più articolata, tiene conto di alimentazione, di massa totale a terra e di presenza o meno di veicolo da rottamare. Si va da un minimo di mille euro (sotto 1,5 tonnellate, motore endotermico con rottamazione) a un massimo di 18mila euro (tra 4,25 e 7,2 tonnellate, elettrico o idrogeno con rottamazione). Questa categoria di incentivi, come quella delle auto, è aperta sia alle persone fisiche sia alle persone giuridiche. Per i veicoli commerciali la griglia dei bonus (riservati a Pmi che trasportano merci in conto proprio o in conto terzi) è più articolata, tiene conto di alimentazione, di massa totale a terra e di presenza o meno di veicolo da rottamare. Si va da un minimo di mille euro (sotto 1,5 tonnellate, motore endotermico con rottamazione) a un massimo di 18mila euro (tra 4,25 e 7,2 tonnellate, elettrico o idrogeno con rottamazione).

Il Dpcm mette in campo, complessivamente, 950 milioni. All’acquisto o leasing di auto elettriche (emissioni tra 0 e 20 grammi di CO2 per km) vanno 240 milioni, un quarto del pacchetto totale. Con 402 milioni, oltre il 40%, resta invece prevalente il contributo ai vecchi modelli con motore termico o ibride full (61-135 grammi CO2/km) mentre 140 milioni, il 15% circa, sono destinati alle ibride plug-in (fascia 21-60). Una quota delle risorse di queste categorie, pari a 20 milioni, è riservata ai taxi con contributi raddoppiati. Il resto va alle auto usate (20 milioni), moto, scooter, tricicli e quadricicli (32,5 milioni a quelli elettrici e 5 a quelli a motore termico), veicoli commerciali (53 milioni), noleggio a lungo termine (50 milioni), installazione di impianti a Gpl e metano sulle auto (10 milioni).

Redazione

 

 

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