Da quest’anno, cinque milioni di partite IVA potranno pagare le tasse in dodici mesi. Nel decreto dell’8 gennaio, con norme per la razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari, è stata introdotta la possibilità per gli autonomi di dilazionare in sette mesi (anziché sei) il pagamento del saldo e del primo acconto delle imposte sull’anno precedente. Ora il governo lavora per rendere strutturale anche la misura che, per quest’anno, in via sperimentale, consente alle partite IVA fino a 170.000 euro di reddito di rateizzare (e ritardare a gennaio senza interessi) il pagamento del secondo acconto, quello di novembre, su cinque mesi. L’obiettivo è garantire maggiore liquidità a professionisti e imprese, che in futuro avranno a che fare con un Fisco più equo. (Messaggero)
La posizione è condivisa da FDI e Forza Italia, che puntano con forza a cambiare il sistema fiscale, semplificando la vita dei contribuenti e consentendo un gettito regolare. Inoltre, si sta ragionando sulla possibilità di permettere ai contribuenti di pagare le tasse direttamente con la carta di credito. Anche i contributi previdenziali INPS relativi al secondo acconto potrebbero essere pagati in più mensilità in futuro, mentre adesso vanno versati a novembre in un colpo solo.
La rateizzazione del maxi-acconto di novembre ha riguardato quest’anno 3,5 milioni di autonomi, professionisti, artigiani e commercianti fino a 170.000 euro di ricavi e compensi. Se la misura verrà ampliata all’intera categoria delle partite IVA, saranno oltre cinque milioni i soggetti a cui, a partire da quest’anno, non verrà più richiesto di pagare metà delle tasse in anticipo, bensì a consuntivo, dunque ad anno concluso e reddito effettivamente guadagnato. L’obiettivo è rendere la misura strutturale, estendendola a tutti, compresi dipendenti e pensionati con altri redditi, con lo scopo anche di abolire la ritenuta d’acconto per un milione di professionisti che, a questo punto, con il pagamento delle tasse in dodici mesi, non avrebbe più ragione d’essere mantenuta.
L’operazione è a costo zero, poiché gli incassi registrati dopo vengono spostati poi sul bilancio dell’anno precedente. Questa iniziativa, che mira a garantire maggiore flessibilità finanziaria agli autonomi, rappresenta un passo verso un sistema fiscale più equo e semplificato