Tutto fa pensare che la fase di recupero dei volumi del mercato auto in Europa si sia conclusa. Le immatricolazioni nel mese di dicembre, come emerge dai dati elaborati dall’Acea, sono calate del 3,8% nell’area che comprende l’Unione europea, l’Efta e la Gran Bretagna. Dopo sedici mesi di crescite consecutive, il mercato dunque accusa il colpo ed esaurisce la spinta dei mesi scorsi legata alla consegna degli ordinativi e allo smaltimento dei ritardi per le carenze di componenti elettroniche, accumulati nei mesi scorsi. (Il Sole 24Ore)
Il bilancio dell’intero 2023 resta comunque positivo con in totale 12 milioni e 847.481 immatricolazioni e un incremento del 13,7% sul 2022, ma con un calo di ben il 18,7% sul 2019, anno precedente alla crisi scatenata dalla pandemia e, per definizione, considerato un parametro per il ritorno alla normalità del mercato europeo delle quattro ruote.
Meglio del mercato fa Volkswagen grazie alle buone performance di tutti i brand della casa automobilistica mentre Stellantis recupera soltanto il 3,7% dei volumi sul 2022 e registra gli ottimi risultati di Jeep e Alfa Romeo e il segno meno di Fiat e Citroen. Renault cresce del 16% e consolida la terza posizione nella classifica dei produttori superando Hyundai.
Crescono, ma meno del mercato, anche Bmw e Mercedes mentre Tesla mette a segno una crescita delle immatricolazioni di oltre il 50% nell’anno. Tra le asiatiche fanno bene Nissan, Suzuki e Mazda, doppiando la media del mercato.
Il mese di dicembre ha portato buone performance in mercati importanti come la Francia e la Spagna mentre la Germania ha registrato un calo delle immatricolazioni del 23%, chiudendo un anno con un recupero del 7,3% rispetto a crescite più vivaci in Italia, Spagna e Francia.
Per la prima volta da aprile del 2020, nel mese di dicembre le vendite di auto elettriche subiscono una contrazione di oltre il 25% soprattutto per un crollo di quasi il 50% sul mercato tedesco, il più importante, per i modelli bev, in Europa.
Per Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi promotor, «il risultato del 2023 è dovuto essenzialmente alla domanda delle aziende che hanno sostenuto il mercato nell’intera area avendo la capacità di assorbire i forti rincari dei prezzi delle auto degli ultimi anni. La buona propensione all’acquisto di auto dalle aziende ha infatti compensato la forte debolezza della domanda dei privati, scoraggiata soprattutto dall’aumento dei prezzi».
Il dato negativo del mese di dicembre anticipa una possibile debolezza nella dinamica della domanda nel corso del 2024. Con il rischio di un rallentamento delle immatricolazioni di auto elettriche. I modelli bev hanno raggiunto in media una quota di mercato pari al 15,7% (era al 13,9% nel 2022), anche grazie alla spinta derivante da incentivi molto significativi introdotti nei principali mercati.
La fine degli incentivi ha già avuto però effetti particolarmente negativi ad esempio in Germania, il primo mercato europeo per volumi, dove nel mese di dicembre la quota delle elettriche è scesa dal 33,2% del 2022 al 22,6%. All’estremo opposto si sono paesi come l’Italia, accanto a Bulgaria, Grecia, Polonia, Repubblica Ceca, Croazia e Slovacchia, dove la quota delle elettriche non supera il 5%.