Via alle votazioni e maratona notturna al Senato sulla legge di Bilancio, con trattative serrate, colpi di scena e marce indietro. Sul confronto tra governo, maggioranza e opposizione, che ieri pomeriggio ha preceduto il formale avvio delle votazioni in commissione Bilancio di Palazzo Madama, aleggiava il fantasma del superbonus. Una partita che si combatte su due fronti. Da una parte c’è il ragionamento sul cosiddetto emendamento “salva-lavori”, che non avrebbe oneri finanziari diretti sul 2024 e serve sostanzialmente a permettere ai condomini di applicare la detrazione del 110 per cento su tutti gli interventi realizzati quest’anno. Dall’altra, l’ipotesi di una vera e propria proroga di qualche mese, oltre le “colonne d’Ercole” del 31 dicembre, che però si scontra con il fuoco di sbarramento del ministero dell’Economia. Ieri è sceso in campo direttamente il leader degli azzurri (nonché vicepresidente del Consiglio) Antonio Tajani: «Sono soddisfatto della manovra perché è il massimo di ciò che si potrebbe fare, abbiamo apportato degli aggiustamenti che avevamo chiesto su casa e pensioni dei medici e dipendenti pubblici, e stiamo lavorando perché nella manovra o in altri provvedimenti, come quello sulle proroghe, ci possa essere una breve proroga per il superbonus che riguarda condomini che hanno già compiuto il 70% dei lavori». «Quindi – ha concluso Tajani – nessuna tolleranza per imbroglioni, ma per le persone oneste bisogna avere un occhio di riguardo, e permettere di concludere i lavori in dirittura d’arrivo». (Il Messaggero)
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