Era una trimestrale in qualche modo attesa, perché la prima in cui il nuovo amministratore delegato di Enel, Flavio Cattaneo – entrato in carica nell’aprile scorso – ha cominciato a incidere e a dare le sue prime indicazioni al mercato. E come si è presentato? Salgono gli utili, superando i 5 miliardi, con un aumento della generazione di cassa, che migliora nettamente i 3 miliardi del 2022, così come la marginalità che sale del 29% a 16,4 miliardi, grazie anche ai buoni risultati del settore Reti. D’altra parte, il giro d’affari è calato di un terzo 69,5 miliardi dai 105 di un anno fa. (Repubblica)
Ma tutto va letto ricordando che l’anno scorso è stato un anno “fuori categoria”, con i prezzi alle stelle del gas, il caro petrolio, le bollette a livelli record e con i governi costretti a intervenire con sostegni a fondo perduto a imprese e famiglie. Non a caso i ricavi sono scesi proprio perché i prezzi medi di vendita dell’energia sono calati e di conseguenza c’è stata una minore produzione elettrica. Con questi risultati, Enel ha rivisto al rialzo gli obiettivi di fine anno, con il margine operativo che sarà ora compreso in una forbice di 21,5 e 22,5 miliardi (dalla precedente 20,4 -21) e gli utili che salgono fino a un massimo di 6,7 miliardi (mentre prima era di 6,3 miliardi).
Altri due numeri verranno nelle prossime ore esaminati da analisti e mercato: l’indebitamento netto ai nove mesi sale a 63,3 miliardi (+5,4%), perché le cessioni avvenute non hanno compensato “gli investimenti del periodo, pagamento dei dividendi e sfavorevole andamento dei tassi di cambio”, si legge in una nota della società. Il direttore finanziario Stefano De Angelis ha ricordato che tra vendite di asset concluse e annunciate la partita vale 6,5 miliardi. Infine, c’è una frenata degli investimenti (-5,9% a 9,3 miliardi), ma questo è dovuto al fatto che alcune attività sono state iscritte in un elenco di “possibili vendite” come non più strategiche. Al netto di questo, gli investimenti sono invariati rispetto a un anno fa.
In sostanza, Cattaneo – ex manager di Terna, Telecom, Italo e Rai – che il governo Meloni ha voluto al posto di Francesco Starace – ha voluto mandare un messaggio di “solidità” dei conti garantendo che l’anno finirà ancora meglio. Ma il vero confronto con gli investitori si avrà il prossimo 22 novembre quando verrà presentato il nuovo piano industriale.