Economia

Expo 2030, effetto Capitale: l’evento vale 50 miliardi di euro. A Roma 30 milioni di visitatori

La Città Eterna sfida la saudita Riad e la sudcoreana Busan: il sindaco Roberto Gualtieri e la premier Giorgia Meloni in prima linea. Il 28 novembre la votazione finale a Parigi. (Repubblica)

La sfida è lanciata. E in Campidoglio non vuole perderla per 50 miliardi di motivi. Tanto vale l’opportunità di ospitare l’edizione 2030 di Expo: subito 9 miliardi da investire soprattutto in mobilità green e riqualificazione urbana, poi un indotto monstre. Per questo, dalle parti di palazzo Senatorio, tanto il sindaco Roberto Gualtieri che il Comitato promotore si apprestano a vivere con una certa apprensione i prossimi mesi.

Più verde, più inclusiva, più innovativa: così si vuole presentare l’Esposizione Universale di Roma 2030, che ha nelle Vele di Calatrava, eterna incompiuta, il fulcro di un Polo della conoscenza, aperto agli studenti e alla crescita sociale. Se a novembre Roma vincerà la gara per aggiudicarsi l’Expo, si partirà da qui. Ecco i progetti che potrebbero vedere la luce.

Come location si è pensato all’Expo Solar Park. È un parco energetico solare di 150mila metri quadri, con una capacità di produzione fino a 36 mega watt ed è firmato dall’architetto Carlo Ratti, direttore del Senseable Lab del MIT di Boston. Si candida ad essere il più grande parco solare urbano al mondo e sorgerà a Tor Vergata. Ci saranno centinaia di “alberi energetici” formati da pannelli che aprono e chiudono i loro pannelli durante il giorno, offrendo anche ombra ai visitatori.

L’Expo Solar Park sarà diviso in tre parti: la Città, il Boulevard e il Parco, in una graduale transizione che passa “da urbano a naturale man mano che ci si sposta da ovest a est”. La Città dell’Ovest fungerà da Expo Village, e dopo l’evento diventerà un’estensione del campus dell’Università. Il Boulevard sarà un percorso attraverso tutti i padiglioni nazionali, mentre il Parco a est sarà ricoperto da una vegetazione lussureggiante.

Cuore degli eventi pubblici più prestigiosi e di tutta la trasformazione urbana che parte da Tor Vergata saranno le Vele di Calatrava, che dopo l’Esposizione Universale diventeranno un Polo della conoscenza aperto agli studenti. Accanto alle Vele, l’ingresso principale fungerà da punto di accesso principale con una serie di nuovi collegamenti di trasporto e mobilità.

Il tema dell’Expo, in realtà, dice già molto: “Persone e Territori: Rigenerazione, Inclusione e Innovazione” rappresentati, nella grande campagna mediatica Humanlands presentata come dei ‘giganti’ che si prendono cura di Roma: una maxi-bimba che pianta un albero vicino al Colosseo, tre colossali ragazzi seduti sui ruderi del Parco degli Acquedotti, un’enorme pittrice che ridipinge il Gazometro.

Redazione

 

 

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