Attualità e politicaEconomiaLE TASCHE DEGLI ITALIANI

Rivalutazioni pari all’8,1% su Assegno Unico in arrivo

A partire da febbraio quota minima a 54,1 euro e massima a 189,2 euro, la mensilità di febbraio 2023 è già stata liquidata dall’Inps.

La rivalutazione annuale in base all’indice di inflazione è prevista dal testo di legge che ha istituito l’assegno unico e l’Inps ha deciso di adeguare le erogazioni a partire dal mese di febbraio. L’Inps annuncia che l’adeguamento è stato applicato sia sugli importi base dell’assegno unico assegnati secondo la norma per ciascun figlio, sia sulle soglie Isee che modulano gli importi, come sottolinea il Sole 24 ore.

Palazzo Chigi, per queste ragioni ha accolto con stupore la procedura di infrazione aperta contro l’Italia annunciata dalla Commissione Europea, che chiede al nostro paese modifiche sull’Assegno Unico. Questo perché l’Assegno Unico non prevede criteri di assegnazioni universalistici. Il Governo ricorda che il decreto attuativo della legge delega prevede che il richiedente, per poter beneficiare dell’aiuto «universale» per i figli, debba essere residente da almeno due anni in Italia oppure essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale, dunque i criteri appaiono decisamente più restrittivi rispetto a quelli richiesti per esempio dal Reddito di Cittadinanza.

Redazione

 

 

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