Sulla crisi energetica e sulle contromisure del governo per il risparmio energetico e dei consumi, è intervenuto in un’intervista al quotidiano Libero il Presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli.
Secondo Tabarelli “Le stime relative al contenimento sono effimere e soprattutto dipendono dal freddo. Se arriva un’ondata di gelo i 3 miliardi di risparmio previsti possono essere annullati facilmente”.
Poi, sulla diversificazione delle fonti energetiche dice: “Sul carbone siamo arrivati tardi. Se ci fossimo mossi un anno fa si potevano avere altre tre unità aperte, nelle centrali a carbone in funzione. E poi si potevano riaprire quelle di La Spezia e di Bastardo in Umbria”. E per le rinnovabili “C’è troppo ottimismo”.
Un passaggio, lo fa anche sul Pitesai (Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee) e sulle capacità di produzione nazionale: “E’ impossibile raddoppiare, è un proposito ma non si può. Occorre buttare il Pitesai”.
Così, per il prossimo inverno, Tabarelli pronostica: “Arriverà il razionamento, che arriverà comunque se fa freddo e se Putin chiude i rubinetti sarà caotico e disastroso. Occorre fare subito un piano, sperando che non serva”.
E conclude: “Con Putin abbiamo perso una battaglia, per l’inflazione, per la recessione e per i poveri. La guerra è lunga, dobbiamo stare in difesa e contrattaccare. Come? Con più tubi, più rigassificatori, più produzione nazionale, più nucleare e più rinnovabili”.