La visita del premier Draghi al primo ministro Israeliano Bennett, ha come obiettivo quello di interrompere la dipendenza da Mosca. Tra i dossier al centro della visita ufficiale del premier in Israele vi è la questione dei rifornimenti di gas.
Ed è dietro ai giacimenti di gas della costa di Israele che si cela una connessione italiana. Vi è infatti un forte legame che unisce lo stato di Israele con il nostro Paese e ne parla Meir Ouziel sulle pagine di Repubblica.
Ouziel racconta di Itzhak Tshuva, imprenditore israeliano che ha condotto le esplorazioni e gli scavi per i giacimenti. È un ebreo nato a Tripoli, la cui famiglia ha vissuto sotto la Libia italiana fino a quando non fu costretta a scappare in Israele e il nonno stesso di Itzhak Tshuva fu assassinato durante i pogrom contro la comunità ebraica locale nel 1948.
Ma anche l’Israele moderno, dice, è strettamente legato alla Roma di oggi. Ricorda infatti che il simbolo dello Stato ebraico è la copia identica della Menorah (il candelabro a sette braccia) e ricorda anche la Conferenza di Sanremo dell’aprile 1920 e il determinante contributo alla costituzione dello Stato d’Israele.
In occasione della cerimonia per i 102 anni da quell’avvenimento, anche l’ambasciatore israeliano in Italia, Dror Eydar, ha ricordato che fu proprio nella città ligure che venne stabilita dalle potenze mandatarie la base del diritto internazionale che riconosce il legame del popolo ebraico con la Terra d’Israele.
Ma non solo memoria storica, anche intesa internazionale. Gli accordi bilaterali, scrive Ouziel, e la collaborazione tra i due Paesi sono molteplici: tecnologia, agricoltura, medicina sono tra i rami più fiorenti.
Israele, continua, compra merci dall’Italia su larga scala, nel settore alimentare, arredamento, moda, prodotti high-tech, ma anche letteratura italiana moderna, che è molto apprezzata dai lettori israeliani.
I rapporti sono stretti: al momento, il progetto più ambizioso è il gasdotto Eastmed per portare in Italia il gas israeliano. Se e quando l’accordo sul gas diventerà realtà, Israele – conclude – sarà ancora più legato al Vecchio Continente e all’Italia in particolare.