Andrea Cosentini, a capo dell’unità Data scientist di Intesa Sanpaolo, ha rilasciato un’intervista in merito alla mancata attribuzione a Torino del centro nazionale per l’Intelligenza Artificiale, che sta facendo discutere tecnici e politica.
Sullo sfumato progetto Cosentini cerca di dare una spiegazione: “Sembra di vedere che all’idea di un centro nazionale che si occupasse di intelligenza artificiale se n’è probabilmente affiancata un’altra, quella di un partenariato tra Università declinato su vari ambiti, sotto il coordinamento del Miur con i fondi del Pnrr”.
Ai microfoni di La Stampa, Cosentini crede che sia sfumata un’opportunità a cui si lavorava da due anni: “è comprensibile che Torino faccia sentire la sua voce perché l’iniziativa che era stata lanciata e che era stata portata avanti era un progetto meritorio e su cui il tessuto economico e accademico di Torino aveva riposto speranze”.
Poi, sull’intelligenza artificiale, anche Intesa Sanpaolo si sta muovendo: “Nel nuovo piano d’impresa, si prevede proprio a Torino la nascita di un centro di intelligenza artificiale dedicato alla nuova banca digitale Isy-bank, che affiancherà i numerosi data scientist già presenti” dice Cosentini.
In conclusione però, ritorna sul progetto del centro nazionale per l’ai: “Credo che Torino avrebbe tutte le qualità per ospitarlo. Penso che avere un hub centrale a livello italiano sarebbe un’idea che aggiunge valore a quella di una suddivisione tematica e sull’etica dell’intelligenza artificiale che sono trasversali, comuni e disegneranno il nostro futuro in tutti i campi della nostra vita”.