Le vendite al dettaglio in Cina hanno subito lo scorso mese il calo più consistente degli ultimi due anni. Le autorità dichiarano che si tratta di una crisi dovuta ad un forte focolaio – il peggiore dall’inizio della pandemia – di Covid 19.
Secondo quanto riportato dal Sole 24 ore, il principale indicatore della spesa delle famiglie, le vendite al dettaglio sono diminuite dell’11,1% su base annua il mese scorso: si tratta del secondo mese consecutivo di calo per questo indice (si era contato un -3,5% a marzo).
Nel paese, anche il tasso di disoccupazione è aumentato drasticamente dal mese scorso, avvicinandosi paurosamente ai massimi storici. Si è registrato, secondo il National Bureau of Statistics di un tasso del 6,1%, vicino al massimo storico del 6,2% registrato a febbraio 2020.
Sul fronte valute, infine, lo yuan sul dollaro è ai minimi da ottobre 2020. Il cambio ha toccato i 6,7924 yuan per un dollaro. Negli ultimi due mesi, i nuovi lockdown imposti in Cina per frenare il ritorno dei contagi da Covid-19 e il rallentamento dell’economia hanno portato la valuta a deprezzarsi di circa il 7% nei confronti di quella americana.
