Negli ultimi giorni stiamo assistendo a allo sviluppo di una nuova variante di Covid e si iniziano a notare delle riprese di vigore da parte del virus.
A parlarne, in un’intervista a Corriere, il presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco, il Professor Giorgio Palù: “È indiscutibile il rialzo dei contagi nelle ultime settimane. In Italia l’Rt, l’indice di trasmissibilità, ha superato la soglia epidemica di 1, significa che il virus ha la tendenza a diffondersi”. Ha dichiarato.
In Europa avevamo visto questo trend in crescita da qualche settimana, in alcuni paesi infatti la curva dei contagi era risalita prima rispetto a quanto avvenuto in Italia. Ma Palù spiega che in questi paesi come Danimarca e Olanda “L’incidenza sta rallentando e i ricoveri sono stabili”.
E il Professore tranquillizza: “Siamo sotto la soglia di allarme. I deceduti sono in larga misura non vaccinati, hanno un’età media di 83 anni e i degenti in Terapia intensiva di 71. È pure significativo che la letalità da Covid-19 sia in calo”.
I contagi tuttavia, in Italia crescono e si insinua sempre più la variante Omicron 2: “Le indagini clinico-epidemiologiche fanno pensare ad un simile grado di patogenicità per le tre sottovarianti. Gli studi evidenziano che Omicron abbia perso in larga misura la capacità di replicare a livello polmonare”.
Sembra quindi che variante dopo variante, il virus continui a essere presente ma allo stesso tempo sembra che stia perdendo forza: “Dobbiamo aspettarci che resti con noi a lungo, probabilmente in forma stagionale, come avvenuto per gli altri quattro coronavirus del raffreddore”.
E continua: “La fortuna è che la popolazione mondiale è stata in larga misura vaccinata e stiamo andando verso una immunizzazione naturale anche ai non vaccinati. Stiamo andando verso la convivenza con il virus, è la soluzione più verosimile”.
Conclude, infine, sulla quarta dose di vaccino: “L’Ema non l’ha raccomandata e ha lasciato il compito alle Agenzie regolatorie nazionali e ai singoli ministeri della Salute. Noi abbiamo raccomandato la quarta dose solo agli immunocompromessi. Una quarta dose, a base di vaccini non aggiornati sulla variante dominante ma disegnati sul virus di Wuhan che circolava due anni e mezzo fa, ha poco significato dal punto di vista immunologico”.