In questo particolare periodo di crisi internazionale, l’aumento dei costi di produzione e dei prodotti alimentari ha messo in difficoltà sia agricoltori che i consumatori.
Per far fronte a ciò, da Bruxelles hanno varato un pacchetto di misure volte all’aumento dei territori semina, al fine di diminuire la dipendenza estera. A commentare tali misure in un’intervista a Libero, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
“Sono soddisfatto dei 200mila ettari di terreno, che garantiranno una produzione considerevole. Del resto è ciò che chiedevo da anni, ben prima della pandemia e della guerra in Ucraina”, ha detto Prandini.
Per l’Italia, dal fondo di 500 milioni, ne sono destinati circa 50. Secondo Prandini “Non è certo una risposta. Mi pare chiaro che a livello europeo non abbiamo ben chiara quale sia la situazione legata al caro energia”.
E nei confronti delle decisioni europee dichiara: “Occorre più coraggio e risorse a livello Ue per raggiungere l’obiettivo di Versailles e migliorare la nostra sicurezza alimentare riducendo la dipendenza dall’importazione”.
Proprio sulle importazioni, Prandini sostiene che “È necessario che venga applicato il concetto di reciprocità degli standard produttivi per far sì che entrino nei confini nazionali ed europei prodotti che rispettino i criteri fissati dalla Ue”.
E conclude: “Coldiretti non è di certo per la chiusura delle frontiere, ma non si può nemmeno importare tutto senza regole. Bisogna batterci per difendere la qualità dei prodotti che finiscono sulle nostre tavole”.