A sei mesi dal ritiro delle truppe della coalizione internazionale e con il ritorno dei talebani al potere, in Afghanistan diventa sempre più difficile poter parlare di informazione libera.
I giornalisti indipendenti afghani, sotto dominio talebano, vivono nell’insicurezza e nella paura. Come riportato dal Corriere della Sera, molti di loro sono stati rapiti, arrestati, picchiati e minacciati, e in particolar modo, sono state prese di mira le giornaliste.
Caso emblematico è quello di Tolo, la televisione più diffusa nel Paese. Dopo la fuga di gran parte del personale, ora sono quasi solo donne a lavorare in redazione.
Nonostante da Kabul le autorità si esprimono favorevoli alla libertà di stampa, poi affermano che i giornalisti devono “Rispettare i principi islamici” e avviene che leader locali attacchino i reporter senza che la dirigenza talebana ne sia a conoscenza.
Una crisi del giornalismo senza precedenti: un dato di Reporter senza Frontiere segnala che 231 media su 543 hanno chiuso e che 6400 reporter sono ora senza lavoro.