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Crisi energetica, il conflitto rialza i prezzi per gas e petrolio

Gli allarmi sull’Ucraina e le minacce di invasione della Russia si uniscono nella crisi energetica, decretando un forte aumento dei prezzi degli idrocarburi.

Negli ultimi giorni le quotazioni del petrolio e del gas hanno visto un andamento altalenante e preoccupante. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, il petrolio ha raggiunto un picco di 96,16 dollari al barile, ai massimi da sette anni, con preoccupazione costante per problemi con le forniture da Mosca.

Per il gas, invece, dalla Russia i flussi rimangono limitati da mesi, restringendo al minimo indispensabile. I fornitori alternativi, invece, hanno aperto i rubinetti al massimo, ma la ricerca verso altre fonti prosegue.

L’Ue è riuscita a ottenere aiuti per Gnl da Norvegia, Algeria e Azerbaijan, mentre sono iniziati i contatti con i paesi africani come la Nigeria.

Tuttavia, le relazioni con la Russia stanno tenendo sotto scacco sia il mercato del gas che quello del petrolio. Perdere le forniture di quest’ultimo, dice il Sole 24 Ore, potrebbe significare un innalzamento delle quotazioni oltre i 100 dollari al barile.

Redazione

 

 

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