Il crescente tasso di inflazione in Europa è stato il tema caldo dell’ultimo consiglio della Bce, dove Christine Lagarde ha aperto all’ipotesi di una nuova stretta sulla politica monetaria. Un’ipotesi – riporta La Stampa – che fa correre lo spread con dei valori che non si vedevano dal 2020.
Secondo Paolo Zanghieri, senior economist di Generali Investments “L’inflazione persistente sprona la Bce ad agire. Lagarde ha rifiutato di escludere un rialzo dei tassi nel 2022 alimentando ulteriormente le preoccupazioni del mercato che ora vede possibile un aumento dei tassi”.
Le previsioni della Bce vedono, tuttavia, l’inflazione inferiore al 2% nel 2023 e per il 10 marzo sono attese nuove proiezioni, che potrebbero mostrare una crescita più sostenuta.
La situazione per l’Italia non è semplice: la differenza di rendimento tra i titoli di Stati tedeschi e italiani è salita in area 165 punti: 27 punti di differenza che si traducono in centinaia di milioni di euro di tassi di interesse.
