Non è servita la pandemia ad arrestare gli investimenti cinesi nel Vecchio Continente. L’ottavo report di Baker McKenzie and Rhodium Group sugli investimenti cinesi nel mondo rivela che l’anno scorso l’attività totale di fusioni e acquisizioni è scesa a 23,7 miliardi di dollari, in netto calo anche rispetto all’anno precedente, ma che i cinesi hanno diversificato gli approdi, concentrandosi sull’Europa, nonostante il veto di molti paesi contro le acquisizioni in settori chiave, come la tecnologia e le infrastrutture.
Pechino, scrive Il Sole 24 Ore, ha puntato su settori meno sensibili come prodotti di consumo e intrattenimento. Nel 2021 ha inoltre completato operazioni degne di nota come quella del Porto del Pireo in Grecia, quella sulle energie rinnovabili della China Three Gorges in Spagna, ma anche quella sul litio e Philips per la parte elettrodomestici, senza dimenticare che almeno due società del settore medico farmaceutico sono passate in mano cinese.