Il Centro Studi di Confindustria ha pubblicato ieri una nota nella quale evidenzia come il caro energia abbia raggiunto un livello insostenibile per le imprese italiane e minacci “chiusure di molte aziende in assenza di interventi efficaci”.
“Il prezzo dell’elettricità”, sottolinea il CSC, “è più alto che in Francia e altri paesi europei, a seguito delle policy che questi hanno messo in campo. Questi rincari significano anche un marcato aumento della bolletta energetica, pagata dall’Italia ai paesi esportatori”.
Per ridurre l’impatto sulle imprese, il CSC suggerisce di aumentare “il livello di esenzione per i settori della manifattura, in particolare i comparti energivori a rischio delocalizzazione; aumentare la produzione nazionale di gas naturale e riequilibrare, sul piano geopolitico, la struttura di approvvigionamento del Paese; promuovere una riforma del mercato elettrico, al fine di disaccoppiare la valorizzazione della crescente produzione di energia rinnovabile dal costo di produzione termoelettrica a gas”.