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I colori dell’idrogeno per la transizione energetica

L’idrogeno è un attore fondamentale nel quadro della transizione energetica. Se il tradizionale idrogeno grigio non è considerato funzionale alla transizione energetica, lo sono quello blu e quello verde, sui quali aziende e governi stanno iniziando a puntare.

I diversi colori, spiega Il Giornale, si riferiscono ai diversi tipi di tecnologia necessari per estrarlo: il tradizionale idrogeno grigio deriva dai combustili dei fossili, con formazione di CO2, mentre l’idrogeno blu avviene da combustibili fossili come il gas naturale. L’idrogeno verde è quello più sostenibile e per essere definito tale deve essere estratto dall’acqua al termine di un processo che sfrutta la corrente prodotta da una centrale alimentata da energie rinnovabili, come l’idroelettrica, la fotovoltaica o la solare. 

Snam, nel suo recente piano industriale è stata tra le principali aziende italiane a puntare su questa fonte di energia. Considerate le previsioni che vogliono quasi un quarto (23%) della domanda nazionale di energia entro il 2050 in uno scenario di decarbonizzazione al 95%, il gruppo ha deciso di investire 3 miliardi di euro entro il 2030 su questo obiettivo.

Una grande opportunità anche per l’Italia, che può sfruttare la sua vasta rete di gasdotti e la centralità nel settore delle rinnovabili per imporsi come hub euro-mediterraneo di questa innovativa fonte di energia. 

Redazione

 

 

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