La cautela del presidente del Consiglio Mario Draghi sul Superbonus è presto spiegata. Nella giornata di mercoledì, nonostante avesse accolto la decisione del Parlamento di allungare il Superbonus per tutti, il premier aveva rivelato una certa incertezza iniziale da parte del governo.
Se è vero, infatti, che ha portato nuova linfa nel settore dell’edilizia, il Superbonus ha finito anche per alimentare un numero enorme di frodi.
Il boom della domanda, scrive Repubblica, ha poi aumentato il numero di nuove imprese tuttavia non sempre affidabili, improvvisate e senza organizzazione, come sottolinea Gabriele Buia, presidente dell’Ance.
Il Superbonus ha provocato anche l’aumento dei costi dei materiali, diventati presto introvabili: “Oggi molte imprese finiscono per rifornirsi di materiali nell’est Europa o in Asia, dove non sempre sono assicurate tutte le certificazioni necessarie per l’utilizzo sugli edifici italiani, con la beffa ulteriore che così le risorse pubbliche finiscono all’estero”, spiega Fabrizio Capaccioli, ad di Asacert, azienda che si occupa di ispezioni nei cantieri, e vice presidente di Green Building Council Italia.