Retromarcia della Commissione europea sulla proposta di direttiva sull’efficienza energetica degli immobili. Nella proposta avanzata oggi non compare più il divieto di affittare e vendere gli immobili più inefficienti dal punto di vista energetico se non ristrutturati entro certi termini.
Secondo la bozza circolata nei giorni scorsi, la Commissione sembrava pronta a stabilire dei nuovi parametri in linea con la transizione energetica e l’impatto ambientale, il cui mancato rispetto avrebbe impedito vendite e affitti. Secondo quei criteri, i proprietari di case e fabbricati che sprecano troppa energia e fanno parte delle classi energetiche più basse non avrebbero potuto ricavare un profitto dai loro beni, rendendo l’immobile di fatto inutilizzabile.
La proposta di direttiva prevede comunque che il 15% del patrimonio edilizio di ciascuno Stato membro con le prestazioni peggiori dovrà essere ammodernato dalla classificazione energetica G alla classe F entro il 2027 per gli edifici non residenziali ed entro il 2030 per gli edifici residenziali. La Commissione propone inoltre che a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici debbano essere a emissioni zero.