“Non edulcoriamo la realtà: i matrimoni giovanili e forzati sono un’autorizzazione allo stupro”. Lo ha detto la senatrice Emma Bonino per spiegare l’importanza dell’iniziativa “Stop Child Marriage”, illustrata al Senato in occasione della presentazione del rapporto “Spose Bambine: Indagine sui matrimoni minorili in Italia”. Una ricerca realizzata dalle associazioni “Non C’è Pace Senza Giustizia” e “The Circle Italia Onlus”.
I primi dati raccolti in Italia da un ente pubblico, spiega Il Messaggero, sono quelli del Servizio Analisi della Polizia Criminale e coprono il triennio 2019-2021, da quando è stato introdotto il 9 agosto 2019 il Codice rosso per combattere i reati legati alla violenza di genere e familiare. In quel frangente sono stati identificati 24 matrimoni forzati, di cui l’85% a danno di donne, il 73% perpetrato da maschi, un terzo sono matrimoni minorili e il 9% delle vittime sono bambine di meno di 14 anni. Dai dati è emerso anche che il 59% delle vittime è straniero mentre il 41% italiano.
Tuttavia, avverte Giulia Schiavoni, del Programma Genere e Diritti Umani di ‘Non c’è Pace senza Giustizia’, potrebbe essere che “il servizio criminale della Polizia di Stato abbia captato solo alcuni dati: la punta di un iceberg”. Basti considerare l’indagine del 2017 nella comunità Rom nella periferia di Roma, secondo il quale ben il 7,7% delle unioni erano con minorenni.