Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Scientifico Humanitas di Milano e professore emerito dell’Humanitas University, nonché una delle personalità più autorevoli del mondo scientifico internazionale, reduce da un incontro con i detenuti della casa circondariale di Bollate, Milano, ha parlato del vaccino anti Covid, che non ritiene, dice, “un vaccino sperimentale: ormai milioni di persone sono state vaccinate, nel mondo, con i preparati oggi disponibili, che si sono rivelati sicuri e capaci di contrastare anche le nuove varianti del nuovo Coronavirus”.
Intervistato dal Corriere della Sera, l’immunologo ha sottolineato come la pandemia abbia costituito una grande sfida per la ricerca scientifica: “Un anno e mezzo fa brancolavamo nel buio di fronte a un nemico nuovo. Adesso lo scenario è totalmente cambiato. Non soltanto abbiamo i vaccini, ma anche nuovi farmaci”, come il “nuovo antivirale, il molnupiravir”, oltre “gli anticorpi monoclonali, sempre per la malattia iniziale, e i nuovi inibitori delle citochine che contrastano le forme più gravi”, restando fermo che i nuovi farmaci “non devono essere un alibi per sfuggire al vaccino”.
Tempi non ancora maturi, invece, per la quarta dose: “La scelta dipenderà da alcune valutazioni. La prima: capire se il nostro sistema immunitario ha memorizzato le informazioni dei vaccini già eseguiti. E se sì quanto questa memoria può durare: al momento non possiamo fare previsioni. Fare la terza dose è un buon allenamento per rispondere a un’eventuale quarta dose, se necessaria”.
