I migranti come “strumento” di politica estera. Lo ha detto il premier Mario Draghi, a margine dell’incontro a Palazzo Chigi con il primo ministro albanese Edi Rama a proposito dei rifugiati ammassati al confine tra Polonia e Bielorussia. Lo riporta La Stampa.
Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia dal 1994, è accusato di aver agevolato l’arrivo dei migranti al confine est dell’Unione. Nel silenzio quasi complice di una Russia che, proprio con l’Ue, ha dei rapporti altalenanti.
Draghi ne ha discusso ieri con il segretario della Nato Jens Stoltenberg, ipotizzando un “aumento delle forze armate russe in Ucraina e ai suoi confini”.