Un fotografo di 22 anni e un reporter di 28 anni, Taki Daryabi e Nematullah Naqdi, le loro immagini stanno facendo il giro del mondo in questi giorni. I loro corpi sono pieni di ecchimosi ed ematomi, i volti sono gonfi con diverse lacerazioni sul corpo.
A ridurli così i talebani. I due giornalisti si sono recati per conto di Etilaat Roz (Informazioni Quotidiane), il giornale per cui lavorano, alla manifestazione delle donne nel distretto tre della Capitale. “Dai social avevamo saputo che ci sarebbe stata una nuova manifestazione di donne. Siamo arrivati presto, abbiamo incontrato una trentina di loro che stavano preparando cartelli e volantini. Quando hanno iniziato a sfilare sono arrivati i talebani armati. Mi hanno catturato una prima volta. Sono riuscito a divincolarmi. Le donne si sono messe attorno per proteggermi. E questo perché i talebani picchiano e persino minacciano di uccidere gli uomini che li contestano. Con le donne sono relativamente più leggeri. Poi però mi hanno preso una seconda volta e non c’è stato scampo”, spiega al Corriere della Sera Taki. I due sono stati ridotti così all’interno di una stazione di polizia in cui sono stati chiusi per ore.
Il direttore del giornale racconta che almeno 5 dei suoi 45 reporter sono stati arrestati negli ultimi giorni: “Per noi è l’eclissi dell’era della libertà di stampa in cui siamo cresciuti negli ultimi vent’anni. Siamo tutti minacciati, non ci resta che denunciare pubblicamente gli abusi nella speranza che la comunità internazionale possa aiutarci”, dichiara al Corriere.