Il mercato immobiliare della Sicilia e della Sardegna ha subito una battuta di arresto e un calo dei prezzi. In Sicilia il ribasso è del 2,6%, con la provincia di Messina che ha visto un calo ancora più alto, del 9,1%. A Palermo i prezzi sono scesi del 2,4%, mentre a Trapani dell’1,5%.
“Da un lato, il mercato è vivace nell’area di Taormina e Cefalù, e c’è una fascia di domanda italiana che non ha risentito della crisi economica, ma del lockdown, e quindi vuole acquistare. Dall’altro, c’è una quota di siciliani, nella parte orientale, che sta mettendo in vendita le proprietà per esigenze di liquidità. L’area occidentale – Palermo e Trapani – attrae più acquirenti stranieri, soprattutto tedeschi e scandinavi”, spiega al Sole 24 Ore Calogero Curcio, area manager del Gruppo Tecnocasa per la Sicilia.
In Sardegna le località turistiche della Sardegna hanno subito un calo dei prezzi tra lo 0,4% e l’1,7% nella città metropolitana di Cagliari, e del 2,7% nel Sud Sardegna. Solo la provincia di Sassari ha registrato un aumento dell’1,7%.
“Negli ultimi anni l’offerta di case vacanza in vendita in Sardegna aveva superato la domanda. La pandemia ha rilanciato la domanda. Che è forte, ma compensata, nei valori, dall’invenduto sul mercato degli anni precedenti”, ha spiegato Roberto Felici, area manager del Gruppo Tecnocasa.
In crescita le località turistiche della Costa Smeralda, come Porto Cervo e Porto Rotondo, oltre a Stintino e San Teodoro: “In queste località ci sono le infrastrutture e la domanda è molto superiore all’offerta. Quindi i prezzi non calano”, spiega Fabrizio Laconi, franchising manager area Sardegna per Gabetti-Grimaldi.