Bruxelles non è affatto d’accordo con il blocco dei licenziamenti, prorogato in Italia. Nelle raccomandazioni di primavera, si legge: “Politiche come il divieto generale di licenziamento tendono a influenzare la composizione ma non la portata dell’aggiustamento del mercato del lavoro”.
Come racconta Repubblica, l’Ue fa il paragone con altri paesi, quali Germania e Francia, che sono riusciti a contenere l’impatto senza introdurre il divieto assoluto di licenziamento.
“L’Italia è l’unico Stato membro che ha introdotto un divieto assoluto di licenziamenti all’inizio della crisi-Covid. In pratica si avvantaggiano per lo più i lavoratori a tempo indeterminato a scapito di quelli a tempo determinato come gli interinali e gli stagionali”, si legge nel documento di Bruxelles.
Ancora, secondo l’esecutivo comunitario, “il divieto di licenziamento potrebbe addirittura rivelarsi controproducente. Più a lungo è in vigore e più rischia di essere controproducente perché ostacola il necessario adeguamento della forza lavoro alle esigenze aziendali”.