Mentre la Gran Bretagna torna ad abbracciarsi, seppur mantenendo la cautela, come ha sottolineato il premier Johnson, in Italia ancora non siamo liberi di salutarci come vogliamo.
Al Corriere della Sera, Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, spiega i gesti che possiamo compiere: “Sicuramente il gesto più rischioso è quello che porta al contatto con le prime vie aeree e con la respirazione dell’altro, cioè il bacio: se uno dei due soggetti fosse contagioso, la maggior quota di carica virale si concentrerebbe attorno al viso”.
Non ci si può quindi baciare con il rischio che la saliva resti sulle guance e venga poi pulita dalle nostre dita, che potrebbero finire sulla nostra bocca e sui nostri occhi. Concesso invece il “bacio all’aria”, che mima il gesto, tenendo le due persone lontane.
Sulla stretta di mano, Pregliasco spiega: “Si è visto che il tocco, in realtà, è il contatto meno rischioso, a patto di igienizzare prima le mani”. Permesso il saluto con i pugni che si toccano o con i gomiti.
Gli abbracci non sono totalmente banditi: “Se i due visi rimangono ben separati, si può fare. L’abbraccio sta in mezzo, per gradiente di rischio, tra il bacio e la stretta di mano. Bene avvicinarsi con le teste rivolte all’esterno, oppure, tra nonni e nipoti, abbracciarsi da dietro”, spiega l’esperto.