“Guardiamo all’Italia come all’Albania di domani. Per noi l’Europa è una religione, non c’è nessun’altra area di influenza nel nostro destino europeo, che aspettiamo da secoli. Prima del 1990 non potevamo sognarlo, torturati da diversi regimi. Ora, possiamo sceglierlo”, parla così Edi Rama, premier socialista dell’Albania.
“La nostra gente si sente già europea. Purtroppo la crisi dei rifugiati ha cambiato in peggio l’Ue, e ora Bruxelles continua a posticipare le trattative, dopo che la decisione è stata presa, per l’opportunismo nazionalista ed egoista di alcuni Paesi. Stiamo facendo i compiti a casa. La riforma della magistratura è un processo da applaudire, siamo a metà del lavoro. Non si può chiedere a un atleta di operarsi, guarire e correre i 100 metri allo stesso tempo. Le regole europee sono una macchina micidiale che valuta paletti che spesso non soddisferebbero nemmeno gli Stati membri”, spiega Edi Rama a La Stampa.
Bruxelles non ha ancora accolto la richiesta dell’Albania di entrare nell’Unione: “Dico che fa un po’ ridere questa storia che non siamo mai pronti ai colloqui preliminari per avviare il processo di integrazione. È troppo facile e conveniente tirare i sassi contro quelli fuori dalla porta. Ma non c’è altro destino per l’Albania che l’Europa. Conviene anche all’Europa”.
Sui vaccini e sull’estate imminente, Edi Rama afferma: “Se le vaccinazioni continuano così avremo una grande estate senza nessuna restrizione. Stiamo immunizzando il personale degli hotel, siamo un Paese libero e sicuro. Italiani vi aspettiamo”.