Da ieri cinema e teatri hanno riaperto i cancelli agli italiani, che da mesi non hanno più potuto vedere un film o andare ad una mostra. Ingressi contingentati, mascherina obbligatoria, divieto di consumare cibo all’interno: “Sono tutte norme ovviamente concordate con il Comitato Tecnico Scientifico e che andranno rigorosamente osservate. Vedere un film sulle piattaforme è bellissimo, per tutta l’emergenza Covid ha funzionato, però ora si riapre e l’esperienza nella sala è irripetibile. Dobbiamo rendere i cinema appetibili anche per i giovani”, spiega il ministro della Cultura Dario Franceschini al Corriere della Sera.
Le riaperture sono state accompagnate da tante critiche: da alcuni esperti che le considerano premature, visto l’andamento della curva dei contagi, a chi, Salvini in testa, chiede invece di spostare il coprifuoco un’ora più tardi: “Questo è un governo di avversari nato per l’emergenza, di avversari che devono collaborare, inclusa la redazione del Recovery and resilience plan. Io sono convinto che non ci vorrebbe molto a mantenere, da parte di tutti, un atteggiamento costruttivo nell’interesse del Paese”, spiega Franceschini.
Proprio sul Recovery Plan, il ministro, capodelegazione del Pd nel governo, sostiene: “Dall’emergenza Covid si esce guardando al futuro, puntando sulle nuove generazioni. L’Europa è molto chiara quando parla di Next generation Eu e assicurando risorse importanti per la cultura, per il patrimonio artistico sia nelle grandi città che nell’Italia diffusa. Per questo i 6,675 miliardi previsti dal Pnrr sotto la voce “Cultura” rappresentano un’occasione irripetibile per i giovani del nostro Paese, per far girare pagina all’Italia”.