Il test salivare potrebbe essere una buona soluzione per lo screening di massa nelle scuole, lo hanno dimostrato due biologhe dell’Università Statale di Milano, Valentina Massa ed Elisa Borghi, che hanno condotto una sperimentazione in alcuni istituti scolastici di Bollate.
“Il tampone salivare molecolare funziona bene, perché identifica gli asintomatici prima del nasofaringeo. La saliva infatti dimostra anzitempo la presenza del virus. Questo test è adatto a screening di massa ed è molto più attendibile dell’antigenico. Detto ciò quest’ultimo è meglio di niente”, spiega la professoressa Massa a La Stampa.
Il metodo è stato lanciato lo scorso anno dal campionato americano di basket e, se in una prima fase era esteso solo a Giappone e Stati Uniti, è ora diffuso in Francia, Germania, Spagna e Svizzera.
Come racconta La Stampa, la richiesta di validazione è stata inviata al ministero della Salute dalla Regione Lombardia a gennaio. “Ancora siamo in attesa di risposta. Se arrivasse tutti i laboratori lombardi con mezza giornata di preparazione sarebbero in grado di adoperarli svincolando decine di operatori sanitari e moltiplicando la capacità di tracciamento”, spiega la Massa.