Con la pandemia i consumi delle famiglie italiane sono tornati ai livelli del 1997: secondo i dati Istat, la spesa è scesa del 12,3% nel 2020.
Le restrizioni e il blocco degli spostamenti hanno colpito duramente il settore turistico e ristorativo. Come racconta il Sole 24 Ore, i più colpiti sono gli alberghi e i ristoranti dove la spesa è crollata del 40%. Per trovare valori di spesa simili, bisogna andare indietro nel tempo, ancor prima del 1995, anno in cui l’Istat ha dato inizio alle sue rilevazioni. In calo anche i servizi legati alla cultura, al tempo libero e ai trasporti.
Duro colpo nell’industria all’abbigliamento: il livello di spesa durante la pandemia è paragonabile a quello del 2013, seppur ci sia comunque un gap del 18%. Nelle rilevazioni Istat non vi è altro dato così basso che si avvicini a quello registrato con il lockdown.
La spesa media delle famiglie è di 2.328 euro al mese, di cui 468 usati nell’alimentare e 893 euro nell’abitazione. Con la pandemia, lo smart working e il maggior tempo passato in cassa, i consumi nell’alimentare e nell’abitazione sono aumentati, passando dal 53,1% nel 2019 al 58,4% del totale.