“Visto il clima, per come sono fatto, fossi stato ancora ministro ci sarei andato io direttamente in piazza, con i miei poliziotti”, parla Matteo Salvini che da tempo ascolta le imprese in difficoltà e chiede di far ripartire l’economia. Bisogna riaprire in sicurezza dove la situazione ospedaliera è sotto controllo e “in alcune regioni italiane già oggi lo è”, spiega il Senatore.
“La cosa che non posso più tollerare da cittadino è la perdita di tempo, la vaghezza sulle date per le riaperture”, continua il leader della Lega, intervenendo alla presentazione del libro di Corrado Ocone «Salute e libertà: un dilemma storico-filosofico».
Sulla campagna vaccinale, che sembra essere l’unica via d’uscita, “l’oggettivo criterio per età anagrafica è incontestabile. L’unica cosa che non posso immaginare è la proposta del Pd di riaprire quando saranno vaccinati i 60enni. Allora ditelo che se ne parla a settembre”, spiega Salvini.
Come racconta La Stampa, il leader leghista ormai da tempo chiede che il dicastero della Salute non sia gestito da Roberto Speranza, non all’altezza del ruolo. Oltretutto, un’altra l’ipotesi avanzata da Salvini: “Qualcuno pensa di fare un’opera di riequilibrio sociale ed economico sulla base dell’emergenza pandemica. Non vorrei che qualcuno abbia convenienza a un prolungamento delle chiusure per punire il lavoro autonomo e il reddito privato che non va bene a qualcuno per ideologia”.