Una ragazza pakistana, trapiantata con la famiglia ad Arezzo, è riuscita a sottrarsi alla prigionia imposta dai suoi familiari grazie ad una mail inviata ai Carabinieri.
Come racconta Libero, la giovane ventenne vive con i genitori e i fratelli maschi, ormai da un anno non va a scuola e segue le lezioni a distanza, non ha cellulare e non può uscire di casa. Il trattamento che le riserva la famiglia è dovuto al fatto che lei ama un ragazzo induista e, quindi, non musulmano.
La studentessa vive così segregata dentro la sua casa, con il rischio che i genitori decidano di rimandarla in Pakistan e darla in sposa a qualche sconosciuto locale.
Il momento delle lezioni è l’unico in cui la giovane ha accesso al pc e proprio in quelle ore è riuscita ad inviare una richiesta di aiuto ai Carabinieri tramite una mail.
In poche righe ha spiegato cosa le è successo e in qualche ora sono riusciti a rintracciarla e con una scusa per non destare sospetto, a sottrarla dalla famiglia, già per altro segnalata ai servizi sociali.