Dopo mesi di stallo politico ieri ci sono state prove di disgelo tra Stati Uniti e Iran che sono tornati a Vienna, dove nel 2015 è stato firmato l’accordo sul nucleare.
Come racconta il Corriere della Sera, si è tenuta ieri una riunione della Commissione del “Piano globale d’azione congiunto”, con il coordinatore Ue Enrique Mora, i rappresentanti di Iran, Cina, Russia e dei tre Paesi europei firmatari (Francia, Germania e Regno Unito).
A detta di entrambi i paesi, i colloqui sono stati “costruttivi”, mentre l’ambasciatore russo a Vienna Mikhail Ukyanov ha mostrato il suo entusiasmo su Twitter, e ha spiegato che “due gruppi a livello di esperti sono stati incaricati di identificare le misure concrete che Washington e Teheran dovranno adottare per ripristinare pienamente il Jcpoa”.
Gli esperti dovranno identificare quali sanzioni dovranno essere eliminate da parte degli Usa, e cosa sarà necessario per farlo, e dall’altra parte capire come Teheran possa tornare a rispettare gli impegni sull’arricchimento di uranio.
Gli europei sperano di ottenere un risultato già entro alcune settimane, prima delle elezioni presidenziali in Iran di giugno e per Bruxelles serviranno “sforzi comuni per capire quali sanzioni potranno essere tolte”.