Internazionale

Groenlandia al voto tra miniere e indipendenza

Occhi puntati sull’isola più grande al mondo, la Groenlandia. Con il più alto tasso di suicidi al mondo, il suo sottosuolo è ricco di uranio, terre rare, rubini, diamanti, oro, zinco, petrolio e gas.

Come racconta La Stampa, oggi i cittadini saranno chiamati a votare e decideranno se dare il loro appoggio ai partiti che sostengono lo sfruttamento dei giacimenti di terre rare da parte delle compagnie internazionali, che porterebbero, secondo alcuni, ad una ripresa economica e, quindi, all’indipendenza dalla Danimarca.

Lo scorso governo è caduto proprio a causa del progetto Kvanefjeld, un piano d’estrazione di terre rare e uranio della società australiana Greenland Mineral. Oggi il partito d’opposizione verde e di sinistra Inuit Ataqatigiit (Comunità Inuit) è avanti nei sondaggi e si oppone all’estrazione per paura che questa possa minare l’ecosistema, mentre i socialdemocratici sono indietro nei sondaggi perché sostenitore del progetto.

L’isola, che vive di pesce e delle sovvenzioni che riceve ogni anno da Copenaghen, è diventata un’area strategica, al punto che Trump propose di comprarla. Pechino, invece, ha firmato investimenti per venti miliardi per miniere di ferro e zinco, la costruzione di aeroporti e basi per la ricerca scientifica. La Groenlandia è di interesse anche per gli Usa che si sono offerti di aiutare la Danimarca a costruire tre nuovi aeroporti e precedere la Cina, mentre la Russia vuole estendere la sua influenza sulle rotte marine.

Redazione

 

 

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