Il governo Draghi sta studiando una legge per la banda larga, che dovrà essere implementata entro il 2026. Sarà affidata ad una nuova società nazionale della rete che dovrà portare a termine il progetto entro i tempi prestabiliti. Ancora non è stato deciso se sarà una società pubblica o privata, perché ciò che conta è che il progetto venga realizzato in tempo e la severità delle sanzioni qualora il cronoprogramma non fosse rispettato.
L’infrastruttura sarà comunque classificata come strategica per il Paese e sarà ultimata secondo le modalità e i tempi indicati dal Governo.
Come racconta Repubblica, la prima strada percorribile è che venga recepito il nuovo Codice delle Comunicazioni elettroniche, l’insieme delle regole che l’Ue ha disposto dal 2018. Ciò richiederebbe almeno sei mesi di lavoro tra i ministeri. La seconda ipotesi, che sembra più agile, permette lo stralcio degli articoli della direttiva relativi alla nuova rete internet che entrerebbero dentro la legge sulla banda larga.
Il ministro per la Transizione ecologica Colao ha ribadito che entro il 2026 tutto il paese, compresa la pubblica amministrazione, dovrà poggiare su un sistema digitale diffuso, integrato e avanzato. Intanto Tim incoraggia il governo a procedere su questa strada in tempi celeri.