Nella quarta elezione anticipata nel giro di due anni, gli israeliani hanno preferito il Likud, partito di Benjamin Netanyahu che conquista 31 seggi e si conferma il primo partito. Non ha raggiunto, però, i 61 seggi necessari per la vittoria: considerando i quattro possibili alleati della destra nazionalista e religiosa, si aggiungerebbero altri 30 deputati e il quorum di 61 sarebbe raggiunto.
Come racconta La Stampa, intanto Netanyahu festeggia e su Twitter ha ringraziato i suoi sostenitori: “Grazie israeliani! Avete dato al Likud e alla destra una vittoria gigantesca sotto la mia leadership. Gli israeliani vogliono sicurezza, salute, un’economia forte”.
L’attuale premier ha potuto fare leva sulla campagna vaccinale da record, con circa metà della popolazione immunizzata, e anche sulla frammentazione della sinistra. Benny Gantz che sembrava fino a poco fa il principale nemico, ha ottenuto solo otto seggi, il centrista Yair Lapid ne ha avuti 17. Complessivamente il blocco “anti-Netanyahu” ha ottenuto 52 seggi.
Fondamentale sarà la scelta di Naftali Bennett a capo del partito nazionalista Yemina, che ha dichiarato che il suo appoggio “non è acquisito”, ma che non ha mai escluso direttamente di entrare nel governo con Bibi.
L’affluenza è stata del 67,2%, il peggior risultato dal 2009, e molto più bassa fra gli arabi. Lo spoglio definitivo è atteso per la sera di oggi.