“L’ho detto sin dal primo giorno: io non voglio fare questo lavoro. Presto il mio servizio sperando di essere utile al Paese e poi tornerò a fare le mie cose”, a parlare è il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, intervenendo ad un workshop online organizzato dall’Ispra.
Come racconta il Corriere della Sera, il fisico sa bene che la priorità del paese è prima di tutto la “transizione burocratica”: “Il track record degli ultimi anni dice che riusciamo a mantenere il 10% di quello che promettiamo. Se questo capitasse anche con il Piano di ripresa e resilienza, sarebbe un esito catastrofico. Perché, banalmente, non avremmo le fatture da portare in Europa per farci rimborsare”, ha spiegato ieri.
Il nodo dei fondi inutilizzati dall’Italia è ormai noto e nella sua relazione annuale a fine 2020 la Corte dei Conti europea ha segnalato che a fine 2019 in Europa in media era stato erogato il 40% dei finanziamenti previsti per il periodo 2014-2020. L’Italia è tra le posizioni peggiori, prima solo della Croazia, con una spesa del 30,7%.