Attualità e politica

Oltre 4mila aziende disposte a offrire le loro sedi per vaccinare i dipendenti

Confindustria ha chiesto disponibilità alle imprese di adibire le loro sedi come centri vaccinali per i dipendenti. Fino a ieri sera erano già oltre 4.000 le aziende che hanno aderito, quasi la metà si trova al Nord (48%), il 28% nel Nord-Est, il 14% al Centro, il restante 20% al Sud.

Come racconta il Corriere della Sera, si è trattato intanto di un “sondaggio” che si chiuderà venerdì prossimo, ma il team di Bonomi è già al lavoro con i ministeri del Lavoro, della Salute e con le rappresentanze delle imprese.

Hanno aderito i grandi gruppi a partecipazione pubblica, tra cui Enel, Eni, Poste e Fincantieri. Le aziende private che stanno valutando la possibilità sono, tra le altre, Stellantis, Ducati, Lamborghini, Vodafone. Tim sta anche pensando di mettere a disposizione alcune sedi per la vaccinazione di massa, non solo per i dipendenti.

Non sono escluse le piccole e medie imprese dal progetto. Come ha spiegato al Corriere Maurizio Casasco, presidente di Confapi, “molte piccole imprese hanno i locali adatti. E anche dove non ci fossero le stesse associazioni di rappresentanza potrebbero aiutare a reperire locali all’interno dei distretti industriali per le imprese che vogliono procedere con le vaccinazioni”.

Per le imprese che non hanno poi un medico competente che possa vaccinare, si potrebbe comunque ricorrere alla sanità privata, con medici e infermieri del sistema sanitario privato che potrebbero inoculare il siero anti-Covid nei locali aziendali.

Redazione

 

 

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