Uno dei progetti a cui potrebbero essere destinati i fondi del Recovery Plan è quello di Coldiretti sulle risorse idriche che mira a creare mille bacini di raccolta nelle aree di montagna e alta collina.
Come racconta il Sole 24 Ore, l’obiettivo è quello di creare un’enorme riserva d’acqua che possa far diminuire il rischio di alluvioni e frane, rendere indipendente il paese dalle importazioni, garantire la disponibilità di acqua necessaria nel caso di incendi e anche lo stoccaggio di acqua per le produzioni idroelettriche per rispondere gli obiettivi Ue di ridurre le emissioni.
Il progetto vuole porre un freno al dissesto idrogeologico, che costa ogni anno 11 miliardi di danni, ed è stato proposto al Governo da Coldiretti insieme a Anbi, Terna, Enel, Eni e Cdp. Il costo stimato è di 1,8 miliardi, ma potrebbe fare da moltiplicatore fino a 40 miliardi.
Il piano ha una cruciale importanza anche nell’ottica dell’emergenza della siccità, che secondo la confederazione guidata da Ettore Prandini si è spostata al Nord e continua a provare difficoltà sia al Nord che al Sud nei periodi di grande caldo.
Inoltre, aumentare la capacità di irrigazione aiuta anche nella maggiore disponibilità di cibo e nell’evitare che i prezzi delle materie prime si alzino drasticamente.