Attualità e politica

Perché l’allarmismo su AstraZeneca è sbagliato e dannoso

Ormai da qualche giorno assistiamo a continui ritiri di alcuni di lotti del vaccino AstraZeneca o addirittura sospensione del siero inglese da parte di diversi paesi europei. L’Ema, e nel nostro caso anche l’Aifa, ha ribadito che questi ritiri sono effettuati in via precauzionale poiché non vi è alcuna evidenza tra il vaccino e gli eventi avversi verificatisi come quelli tromboembolici. L’incidenza di questi eventi tra i vaccinati è infatti, secondo le due agenzie, la stessa che si verifica su tutta la popolazione.

Il Corriere della Sera spiega perché intorno al siero di AstraZeneca si sta creando allarmismo infondato: il tromboembolismo venoso è una patologia molto comune che rappresenta la terza malattia cardiovascolare più frequente. “L’incidenza annua del tromboembolismo è di un caso ogni 1.000 abitanti. In Italia ci si può attendere circa 60mila casi all’anno, 1.150 alla settimana, 166 al giorno”, spiega Andrea Cossarizza, professore ordinario di Patologia generale e Immunologia all’Università di Modena. I casi verificati non hanno dunque a che vedere con il vaccino, ma è plausibile che siano fenomeni indipendenti.

Nel frattempo, AstraZeneca ha mostrato alcuni dati rassicuranti: in Europa e nel Regno Unito sono stati vaccinati col il suo siero 17 milioni di cittadini e “ci sono stati 15 eventi di trombosi venosa profonda e 22 eventi di embolia polmonare segnalati tra coloro a cui è stato somministrato il vaccino, in base al numero di casi che la Società ha ricevuto all’8 marzo. La società sottolinea che il dato è molto più basso di quanto ci si aspetterebbe che si verifichi naturalmente in una popolazione generale di queste dimensioni ed è simile per altri vaccini Covid-19 autorizzati”.

“L’attenta revisione dei dati di oltre 17 milioni di persone vaccinate in Ue e UK con il vaccino Covid-19 AstraZeneca – si legge nella nota firmata Ann Taylor, Chief Medical Officer di AstraZeneca – non ha mostrato evidenza di un aumento del rischio di embolia polmonare, trombosi venosa profonda (TVP) o trombocitopenia, in qualsiasi fascia di età, sesso, lotto o in un determinato Paese”.

L’azienda ha assicurato di continuare a svolgere test indipendenti sul suo siero: “Ulteriori test sono stati e vengono condotti da noi stessi e in modo indipendente dalle autorità sanitarie europee e nessuno di questi nuovi test ha mostrato motivo di preoccupazione”. Vengono condotti “più di 60 test di qualità da AstraZeneca, dai suoi partner e da più di 20 laboratori di test indipendenti”, che soddisfano tutti i requisiti.

“La sicurezza del pubblico sarà sempre al primo posto. La Società sta monitorando attentamente questo problema, ma le prove disponibili non confermano che il vaccino sia la causa degli eventi registrati. Per superare la pandemia è importante che le persone vengano vaccinate quando invitate a farlo”, ha concluso l’azienda.

Redazione

 

 

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