EconomiaLE TASCHE DEGLI ITALIANI

Auto, crolla la produzione industriale: nel trimestre 35% in meno del 2024

Di male in peggio, ma nulla di particolarmente inatteso, immergendosi a livelli che non si toccavano più da settant’anni, da prima del boom economico. Secondo Ferdinando Uliano, segretario della Fim Cisl che ha illustrato i dati, per ritrovare volumi produttivi più bassi bisogna risalire al 1956. Il quadro è univoco: tutti gli stabilimenti della Penisola hanno un segno fortemente negativo. In totale a fine marzo sono usciti dalle fabbriche tricolori di Stellantis 109.900 esemplari fra vetture e veicoli commerciali, il 35,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 quando era scattato da tempo il campanello dell’allarme. (Il Messaggero)

Il quadro si fa addirittura meno allegro se si considerano solo le auto diminuite del 42,5% a 60.533. Con una produzione mensile media di 20 mila unità non ci possiamo certo considerare un grande produttore di auto. Leggermente meglio è andata per i mezzi da lavoro dove la contrazione è stata del 24,2%, a 49.367 esemplari. Nel nostro paese, ad Atessa, c’è l’impianto più grande del continente di commerciali ed il Gruppo, che è leader europeo del settore, realizza in Abruzzo mezzi di tutti i brand. Preoccupante la situazione della Maserati; le vetture prodotte a Mirafiori si sono quasi azzerate, mentre la storica fabbrica di Modena ha perso il 71,4% dei volumi. Segue Melfi con il 64,6% di contrazione, poi Cassino con il 45,5%, Pomigliano con il 36,9%.

Paradossalmente lo stabilimento che va meglio è quello di Mirafiori che perde “solo” 22,2% e, almeno dal punto di vista dei volumi produttivi, è quello atteso al rilancio più vigoroso perché da novembre inizierà a sfornare la nuova Fiat 500 ibrida. Ad onor del vero c’è da puntualizzare che, almeno Melfi e Cassino, stanno attraversando una profonda fase di riorganizzazione perché la fabbrica lucana è stata preparata per accogliere la piattaforma STLA Medium, che offrirà la base a sette modelli, e quella laziale la STLA Large su cui fra le prime nasceranno le Alfa Romeo Stelvio e Giulia di futura generazione. D’altra parte il mercato europeo e quello italiano non vanno bene ed i prodotti recentemente lanciati da Stellantis vengono dall’estero. Il calo della produzione non è una sorpresa.

Redazione

 

 

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button
Do NOT follow this link or you will be banned from the site!