Di fronte alla rivoluzione dell’intelligenza artificiale sull’occupazione ci sono “i maggiori timori” visto che “si riesce a fare con meno tempo e con meno persone quello che si faceva prima”. Lo ha sottolineato Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, in occasione della presentazione all’Università Luiss Guido Carli del libro scritto da Paolo Cellini e Maximo Ibarra sull’intelligenza artificiale. Quello che succederà, ha aggiunto e’ che “le imprese piu’ efficienti guadagneranno quote di mercato, espansione”. L’intelligenza artificiale per Panetta “offre opportunità” per “chi le sa raccogliere, dipende dalle scelte che vengono fatte”. (Borsa Italiana)
Con l’avvento dell’Ai “alcuni lavori spariranno” come già avvenuto di fronte ad altre rivoluzioni “ma questo è già successo in passato. Se ho lo smartphone – ha esemplificato – non uso più l’agenda, uso lo smartphone per le foto, per la sveglia, per fare i conti, oggi facciamo molte cose molto più in fretta. Se rimanessimo a fare agende, certo dovremmo necessariamente passare a fare lavori diversi”. Un lavoro che prima non esisteva ad esempio “oggi e’ fare app: , ci consente di stare sulla frontiera della produttività. Bisogna quindi creare le condizioni per consentire alla nostra economia di prosperare” visto che “si compete innovando”.