Nuovi mercati e investimenti in innovazione offrono opportunità per le imprese italiane per 100 miliardi di euro nel 2025. È la stima di Sace che ha individuato le leve per rilanciare crescita ed esportazioni e bilanciare il possibile impatto negativo dei dazi statunitensi. L’export italiano, secondo le stime del gruppo assicurativo-finanziario partecipato dal ministero dell’Economia, tornerà a crescere del 3%, dopo un biennio stazionario su livelli record di 625 miliardi. (Ansa)
Ma si può fare ancora meglio. “Innovazione ed export sono le due leve di crescita per le imprese italiane che insieme danno una spinta al fatturato di quasi 4 punti percentuali”, ha dichiarato l’amministratrice delegata di Sace, Alessandra Ricci, alla presentazione del focus “Let’s Grow!”.
Dei 100 miliardi di euro di opportunità individuate, 15 miliardi di euro sono investimenti aggiuntivi annui in innovazione, necessari per portare le spese in ricerca e sviluppo delle imprese in Italia al livello dell’area euro, dall’attuale 0,8% del Pil all’1,5%. Oggi solo una impresa su tre in Italia investe in innovazione tecnologica e digitale.
Altri 85 miliardi di opportunità riguardano invece l’export in 14 Paesi ad alto potenziale. “Dal Medio Oriente all’America Latina, dal Far East al Continente Africano, sono 14 i mercati gate che Sace ha identificato per fare da apripista con i propri uffici”, ha affermato il chief economist di Sace, Alessandro Terzulli, illustrando la mappa interattive messa a disposizione delle aziende. Le destinazioni di punta sono Emirati, Arabia Saudita, Egitto, Marocco, Sudafrica, Serbia, Turchia, Vietnam, Singapore, Cina, India, Brasile, Messico e Colombia. Altre opportunità vengono poi dal continente africano.
La stretta commerciale annunciata dal presidente Usa, Donald Trump, farà sentire di più i suoi impatti a partire del prossimo anno, secondo Ricci, anche per questo “il 2025 è l’anno per fare gli investimenti e prepararsi”.